Davide Possi, fondatore della società leader nei servizi alle
telecomunicazioni, sa che ogni traguardo è solo una tappa
di Carla Amato
Quasi 20 anni fa ha fondato un’azienda, Piramis, che oggi è tra le più grandi società di distribuzione di servizi per le telecomunicazioni in Italia ed è considerata un’eccellenza nel settore della consulenza telefonica. Per arrivare a questo traguardo, Davide Possi, ha affrontato numerosi ostacoli, superandoli con la sua perseveranza e con un approccio sempre positivo e innovativo. Lo stesso che oggi, come ha speigato a WSI, lo guida ad affrontare il cambiamento accelerato dalla crisi pandemica. Il gruppo Piramis oggi è composto da nove società, tra le quali una onlus, e più di mille fra dipendenti e consulenti commerciali che gestiscono oltre 52.000 aziende clienti.
Come ha avuto inizio tutto questo?
“Piramis nasce nel 2002 a Montichiari, in provincia di Brescia, da una mia visione molto chiara: costruire un’impresa che potesse dare opportunità di lavoro a centinaia di famiglie, in un ambiente piacevole e dinamico. Ho avuto la fortuna di incontrare altre persone che hanno creduto nella mia visione, l’hanno fatta loro e si sono messe in gioco con entusiasmo e un po’ di sana follia”.
Come è strutturata oggi l’azienda?
“Oggi operiamo nel mondo delle telecomunicazioni a 360 gradi, dai servizi classici di consulenza e assistenza nella telefonia, ai processi di digitalizzazione delle aziende, al mondo del noleggio operativo e della riparazione dei prodotti high tech, al Gdpr (il Regolamento europeo
sulla tutela della privacy). Sono oltre 1.000 ogni mese le nuove aziende che ci scelgono, con un volume d'affari generato per i partner che supera i 220 milioni di euro, in aumento del 30% anno su anno”.
In questo periodo in cui la paura spesso prende il sopravvento, riesce a lavorare sulle prospettive di medio e lungo termine?
"È effettivamente un periodo di forte incertezza e ci muoviamo su un terreno molto instabile. Bisogna essere consapevoli che non sempre attuare le
strategie del passato può essere vincente. Bisogna rivederle, riadattarle e, se necessario, avere il coraggio di fare cose diverse. La crisi passerà e bisognerà farsi trovare preparati. Nelle pianificazioni passate ho sempre tenuto conto di diversi fattori che avrebbero potuto essere da ostacolo al mio percorso da imprenditore, come per esempio un calo della domanda, la concorrenza più agguerrita, eventi sfortunati in azienda, ma mai avrei pensato di dover inserire e valutare tra i fattori di rischio una pandemia e tutto quello che comporta. Alcuni rischi sono ovviamente inevitabili, ma in ogni caso le conseguenze
possono essere in molti casi previste e gestite. Ho agito riorganizzando alcuni business, creandone di nuovi e ho attivato un team di lavoro che ha l’obiettivo di disegnare almeno i prossimi 3/5 anni della mia azienda”.
Il mondo delle telecomunicazioni è cambiato profondamente negli ultimi venti anni. Come sta cambiando oggi, sotto la spinta della crisi pandemica?
“Tanti sono stati i cambiamenti e le innovazioni negli anni e ora siamo in una fase di profonda trasformazione digitale, una vera rivoluzione industriale. A causa dell’emergenza, abbiamo fatto in poche settimane un balzo in avanti per il quale, qualche tempo fa, sarebbero stati necessari anni. Gli strumenti per farlo, in realtà, li avevamo già, ma non ne utilizzavamo tutte le potenzialità. Con la pandemia e i lockdown ci si è resi conto di quanto la tecnologia sia necessaria e di quanto essa possa ottimizzare e facilitare le nostre attività. Quando l’emergenza sarà finita, molte azienda avranno cambiato definitivamente il loro modo di lavorare, con grossi vantaggi in termini economici e di bilanciamento tra vita lavorativa e vita privata. E non dimentichiamoci delle infinite potenialità del 5G, le cui possibili applicazioni sono immense e in tanti settori. Si parla già di IoE (Internet of everything,
l’Internet del tutto) perché tutto sarà connesso: persone, cose, processi, dati, con enormi opportunità per persone e aziende”.
Piramis è un’azienda fortemente orientata alla responsabilità sociale. Qual è il valore di questa scelta?
"Essere imprenditore ha un significato profondo: è un modo di vedere il lavoro in una prospettiva sociale; è un impegno nei confronti di sé stessi, della propria famiglia e delle persone con le quali si vive e lavora’. È sempre stato il leitmotiv che mi ha accompagnato nel mio percorso professionale e umano. È da questo modo di intendere il lavoro che nel 2014 è nata Piramis Onlus che sostiene progetti di solidarietà per portare il sostegno ai più bisognosi e a chi è in difficoltà"
Pensa sia possibile creare un equilibrio tra profitto e sostenibilità?
“Assolutamente sì. È diventato un dovere di tutti fare scelte sostenibili che tengano conto anche degli impatti sull’ambiente e sulla società, considerando anche che quegli stessi impatti riguardano molto da vicino noi imprenditori perché minacciano la sopravvivenza delle stesse imprese. Il cambiamento deve partire da ognuno di noi, anche da piccoli gesti che possono portare a grandi cambiamenti e, a mio avviso, noi imprenditori abbiamo una responsabilità ancora maggiore: dobbiamo inventarci un nuovo modo di fare ed essere impresa, seguendo sempre una strategia precisa che valuti in modo lungimirante gli impatti delle nostre scelte, molto più che nel passato. Inoltre dobbiamo sensibilizzare i nostri dipendenti, collaboratori e clienti, influenzando positivamente la comunità dove viviamo e lavoriamo, diventando concretamente ambasciatori di sostenibilità”.
È soddisfatto dei traguardi raggiunti fino ad oggi?
"Tanti son stati gli sforzi e i sacrifici in questi anni, ma altrettante le soddisfazioni e i riconoscimenti. Qualche settimana fa ho ricevuto l'onorificenza di Commendatore della Repubblica: è stato un onore e un’emozione fortissima che dà un senso ancora maggiore all’impegno di questi anni. Quello che ho fatto fino ad oggi è solo parte di un percorso ed è stato possibile anche grazie alle splendide persone che mi affiancano quotidianamente."
Il suo prossimo obiettivo?
“Non appena usciremo dall’emergenza sanitaria, porterò avanti un nuovo progetto nel mondo dell’hospitality. Nato poco prima del lockdown ha l’obiettivo di valorizzare e promuovere alcuni dei luoghi storici più belli e caratteristici del nostro meraviglioso Paese”.