di Davide Possi
30 marzo 2021
“Una particolare attenzione alla dimensione culturale, estetica delle organizzazioni può dar conto delle dinamiche più profonde della vita organizzativa” Con questa frase il sociologo Antonio Strati ci ricorda che dare il giusto peso alla cultura organizzativa e alla percezione della stessa da parte di coloro che la vivono significa non lasciare niente al caso.
Cos’è la cultura organizzativa?
È l’insieme dei valori e delle regole scritte e non scritte che determinano il comportamento di un’organizzazione, la sua attitudine a reagire in un determinato modo sia nella quotidianità che in situazioni straordinarie. È qualcosa che si costruisce nel tempo, specialmente per ciò che attiene al non scritto, e si esplicita nei comportamenti di chi vive e si interfaccia con l’organizzazione stessa.
Come l’azienda viene percepita da chi ne fa parte ha un’influenza sul modo di presentarla e rappresentarla sia nelle interazioni interne che all’esterno dei confini lavorativi. L’azienda è un luogo di incontro e di confronto, di crescita professionale e personale ed è importante che tutti la sentano come propria condividendo valori e mission aziendale. Oggi che le relazioni lavorative sono a distanza, la cultura lavorativa dimostra la differenza fra le realtà che l’hanno coltivata nel tempo e quelle che l’hanno sottovalutata.
Come si è reagito, in che tempistiche e che strumenti sono stati forniti ai collaboratori ha avuto e ha tuttora un impatto sul percepito dell'azienda, sulla sua capacità di adattarsi e rispondere agli ostacoli più o meno calcolabili.
Formazione e comunicazione trasparente sono i fari per portare avanti il lavoro e la diffusione della cultura aziendale.
Creare eventi, che non saranno meeting in presenza, ma webinar per condividere gli obiettivi e le strategie a breve e lungo termine, nonché i traguardi raggiunti, è vitale per continuare a coltivare cultura organizzativa.
Organizzare corsi di formazione, oggi on-line, che supportino i collaboratori nell’utilizzo di nuovi strumenti e parallelamente sviluppino soft skills è fondamentale per permettere quella crescita personale e professionale a cui ognuno ambisce nel proprio percorso lavorativo.
In Piramis abbiamo modificato il modus operandi della formazione due giorni dopo il primo lockdown, sfruttando le piattaforme virtuali e, in sinergia con i formatori, creando dei percorsi “ad hoc” per gestire in modo efficace ed efficiente il supporto ai clienti e continuare a fare attività commerciale: la linfa di ogni azienda.
Il secondo step sono stati i progetti formativi dedicati a figure specifiche, in modo da rendere le strategie e le attività quotidiane mirate al raggiungimento degli obiettivi utilizzando strumenti digitali.
Nell’ultimo anno la nostra “macchina della formazione” ha erogato più di 180 sessioni formative coinvolgendo oltre 4.200 persone per un totale complessivo di 15.000 ore.
Oltre alla formazione ogni mese comunichiamo, tramite un webinar online, le best performance, i target raggiunti e l’obiettivo del mese successivo per fare in modo che tutti si sentano attori attivi, quali sono, delle performance aziendali.
Lavorare in un settore che supporta le aziende nella loro evoluzione e trasformazione digitale è un privilegio; utilizzare gli stessi strumenti che si propongono diventa valore aggiunto nel servizio offerto.
Cultura organizzativa è data anche dall’attenzione alle persone: creare per loro, per la loro crescita e per la loro realizzazione, perché uomini e donne soddisfatti contribuiscono a realizzare un’azienda migliore.
Ecco perché è fondamentale continuare a parlare, sponsorizzare e diffondere cultura organizzativa.
Davide Possi, managing director Piramis